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Cronaca e Società

LA CACCIA A Jj4 SCONVOLGE L’ITALIA

La guardia forestale  del Trentino ha aumentato le operazioni d’osservazione, su tutta l’area del Monte Peller. Lavoro abbastanza complicato anche se Jj4 è ben nota, la zona del monte è quasi del tutto coperta da Gsm. Nel 2020 l’orsa  ha aggredito Fabio Misseroni e suo figlio Christian. Jj4 è figlia di Jurka, che sono tra i primi orsi arrivati dalla Slovenia negli anni 2000. L’orsa e i suoi fratelli sono responsabili del 50% degli attacchi in zona.
 

IL TAR E IL PLANTIGRADO

Jj4 era stata già condannata a morte per l’aggressione a padre e figlio. Seguentemente il tribunale amministrativo regionale aveva bloccato l’ordinanza. Il presidente della provincia, Fugatti, ha deciso di portare a termine l’abbattimento dell’animale che ha ucciso Papi. La madre del runner riferisce che la morte dell’orsa non le restituirà mai indietro il figlio. La LAV (lega Anti-Vivisezione) attacca la regione, perché il loro presidente non ha mai fatto nulla per preparare i cittadini in caso di aggressione di orsi.

LO SPRAY CONTRO GLI ORSI

Lo scrittore Paolo Cognetti è favorevole all’ uso dello spray anti-orsi, avendo visitato luoghi in cui nelle ampie foreste gli orsi sono in abbondanza. In ogni supermercato lo vendono e funziona! L’ultimo orso che è stato abbattuto risale al 1700. In genere è l’educazione che fa sapere chi vive nel bosco come si deve comportare.

LICIA COLO’ E L’ABBATTIMENTO.

La conduttrice Licia Colò è contro l’abbattimento dell’orsa. Dice che abbattere ed eliminare gli orsi aggressivi è sbagliato perché siamo stati noi ad averli messi lì, e poi non si può cambiare idea. Lei ha solo fatto l’orsa, perché dobbiamo ucciderla?! Se la spostiamo o la catturiamo vivrà per sempre in gabbia! Gli zoologi spiegano che l’orso abruzzese è più dolce, lo hanno visto passare per il paese, erano abituati a conviverci e avevamo fin troppa confidenza. Sta tutto nell’educazione alla convivenza.

E I CUCCIOLI DI JJ4

La conduttrice asserisce che sarà un problema se la popolazione del Trentino non vorrà più l’orsa, inoltre ci invita a riflettere sul fatto che questo è stato il primo episodio in 100 anni di un orso che uccide un uomo in Italia. Un altro aspetto importante sono gli orsacchiotti partoriti da Jj4 a gennaio nel 2022, i quali si allontanano dalla madre dopo 2 anni di vita, se l’orsa venisse uccisa, i cuccioli che ancora non si erano staccati da lei, forse non sarebbero abbastanza grandi da potersene cavare da soli.

COSA RENDE PERICOLOSO L’INCONTRO CON UN ORSO.

Lo zoologo, specializzato in montagna, spiega che in natura a rendere pericoloso l’incontro con un orso è la sorpresa. Gli orsi sono animali che si muovono di notte, al mattino o al tramonto e non si aspettano di incontrare l’essere umano, se però lo si incontra bisogna muoversi lentamente e farsi sentire parlando ad alta voce, cantando o portando con se un sonaglio. Il silenzio e la velocità dei movimenti aumentano il rischio. Se si incontra un orso si deve aspettare il tempo che si allontana.

VIOLA VACCARELLA E GIORDANA CALI’ 5°C

RUNNER UCCISO IN TRENTINO, CATTURATA L’ORSA JJ4.

Durante la notte l’orsa jj4 è stata catturata: è responsabile della morte del giovane Andrea Papi, ventiseienne ucciso dall’animale durante la sua corsa nel monte Pellen. L’orsa è stata catturata da una squadra del Corpo forestale e trasferita al centro di recupero fauna alpina Casteller. Sull’orsa pende un’ordinanza di abbattimento emessa dal presidente della provincia del Trentino:  Maurizio Fugatti che però è stata sospesa dal Tar. Un nuovo decreto dal Tar ha rigettato la proposta di anticipare il giudizio e confermare i passaggi sufficienti per arrivare a una decisione. L’11 Maggio quando si riunirà la camera di consiglio, le ipotesi saranno naturalmente due: l’abbattimento o il trasferimento (fuori regione). L’orsa è stata riconosciuta come responsabile dell’ uccisione dello scorso 5 Aprile sulla base delle analisi genetiche fatte nei laboratori della Fondazione Edmund Mach, l’orsa di 17 anni è nata in Trentino da due esemplari provenienti dalla Slovenia, rilasciati tra il 2000 e il 2001 nell’ambito del progetto Life Ursus. Nel 2020 Jj4 aveva già aggredito due persone, padre e figlio, sul monte Peller. L’amministrazione della città di Trento ne aveva chiesto l’abbattimento, però l’ordinanza di cattura venne annullata dal Tar. Il plantigrado è stato dotato di radiocollare, ma al momento era scarico e non riferiva più i dati relativi agli spostamenti. Dopo la morte di Andrea Papi l’ordinanza per l’abbattimento dell’esemplare, emessa da Fugatti è stato sospeso dal Tribunale amministrativo di Trento, avendo accolto il ricorso della lega anti vivisezione (Lav) e della lega abolizione caccia (Lec). Dopo la cattura di Jj4 il nuovo decreto del Tar conferma che l’orsa deve rimanere rinchiusa in attesa del parere dato dall’Ispra riguardo la necessità dell’abbattimento o la possibilità di un suo probabile trasferimento in un altro luogo fuori dal Trentino o eventualmente anche all’estero.

L’associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente dopo la cattura chiedono il rispetto per la vita dell’animale e per la sua natura, e che venga trasferita in un luogo protetto tra quelli indicati dalla LAV che si trovano all’interno dell’Unione Europea. Inoltre, le associazioni chiedono che il periodo di reclusione non sia tanto lungo e che si facciano le ricerche per accettarsi se i cuccioli rischieranno di morire. Il presidente del Trentino ha parlato anche del progetto “life versus” che ha riportato gli orsi sui monti della provincia. Ha detto che il Trentino deve ritornare com’era prima, rende noto che ci sono 70 orsi in eccesso. Nei prossimi giorni sarà convocato anche il tavolo di confronto con il ministero dell’ambiente per capire le modalità e la fattiva possibilità e trasferimento degli orsi in eccesso. Inoltre è stato convocato dal prefetto il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che focalizzeranno l’attenzione sugli orsi MJ5 e MJ6, su cui pende un’ordinanza di abbattimento con parere favorevole di Ispra. Questi due plantigradi arrivano a pesare anche 3 quintali e possono fare anche 30 km al giorno.

Aurora Caruso Giulia Caruso 5 ^A

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JJ4 è  stata catturata

L’orsa JJ4 colpevole della morte del runner Andrea Papi è stata catturata con una trappola-tubo circa alle 23 del 18 aprile con all’ interno delle mele e del miele . I cuccioli sono rimasti intrappolati al di fuori della trappola. I veterinari appena scattato l’ allarme, hanno iniettato del narcotico per farla tranquillizzare,  poi JJ4 è stata portata all’ Oasi faunistica del Casteller. Il TAR (tribunale amministrativo regionale) ha sospeso l’ ordinanza del governatore Fugatti.

 

Le condizioni attuali di JJ4

L’orsa aveva smaltito ormai gli effetti del narcotico alle 2:00 di notte del 19 Aprile. L’ orsa pesa circa150 kg ed è in buone condizioni di salute. I suoi 3 cuccioli sono stati liberati. Circa 3 anni fa l’orsa aveva già aggredito un padre e un figlio, nelle stesse zone dove il runner è stato ucciso. Nelle vicinanze del torrente Meledrio erano state installate un gps, 2 trappole a tubo dotate di esche e frutta fresca e delle foto trappole.

La battaglia

Gli animalisti dicono e suppongono che siccome gli orsi sono in via di estinzione, bisogna salvarli invece di ucciderli. Il 20 Aprile ci sarà una prima udienza per decidere se lasciare in  vita o uccidere l’ animale.

Come è organizzata la famiglia di JJ4

L’ orsa è figlia di 2 capostipiti Joze e Jurck e aveva quattro fratelli. Il primo che si chiamava  JJ1,  conosciuto anche come Bruno, venne ucciso a Baviera nel 2006 perché uccideva e aggrediva . La sorella JJ3 venne abbattuta nel 2008 . Dal 2006 si sono perse tracce di JJ2, l’altro fratello, e secondo alcune voci è stato abbattuto illegalmente in Val Venosta .

Le considerazioni del parco nazionale d’ Abruzzo

Il parco d’ Abruzzo ha che dire su questa situazione. Vorrebbero toglierlo dal territorio ma non abbatterlo. Per non correre rischi bisogna riempire la montagna di cartelli per avvisare le persone di tenere i cani al guinzaglio. Il rischio zero non esiste, ma lo si può ridurre. Non bisogna perdere la calma e non bisogna correre.

LO ZOO SAFARI DI FASANO COMBATTE CONTRO L’ABBATTIMENTO DELL’ORSA JJ4 CHE HA UCCISO ANDREA PAPI.

In Puglia, il sindaco di Fasano ha mandato una lettera al presidente della provincia di Trento proponendo di ospitare l’orsa con i suoi cuccioli allo zoo Safari, scrive Francesco Zaccaria sui social. Lo zoo Safari va contro l’uccisione dell’orsa Jj4 accusata di aver ucciso il runner 26enne Andrea Papi. Infatti lo zoo ha detto di essere pronto a ospitare l’animale creando una struttura apposta per lei. Il problema più grande,  spiega Francesco Zaccaria sono i tempi della burocrazia, perché portare un’orsa dal Trentino alla Puglia comprende procedure complesse. Comunque l’accoglienza dell’orsa sarebbe organizzata tenendo conto di ogni tutela e salva-guardia sia per l’orsa che per gli altri animali ospitati. Lo spazio per ospitare l’ orsa c’è,  infatti il Safari è il 2° zoo più grande d’Europa.

AURORA CARUSO 5^A – GRETA CANTONE 5^B

NOMOFOBIA:
dipendenza dal cellulare

Il progresso economico e la grande diffusione degli smartphone ha portato a una forma di dipendenza da questi apparecchi e dal loro uso.

La nomofobia è proprio questo, una situazione psicologica in cui la persona che non può accedere all’uso del cellulare prova un forte disagio fisico e psicologico, una situazione di panico e angoscia.

Il termine nomofobia deriva dall’espressione anglosassone “No Mobile Phobia”, ed indica la fobia di non avere con se il cellulare. In questa situazione, l’attaccamento allo smartphone diventa ossessivo, tanto da tenerlo acceso costantemente anche di notte, causando stress, ansia e problemi del sonno.

Luca La Mastra, Riccardo Petralito

Diagnosticare la nomofobia

Spesso quando si pensa di soffrire di un disturbo, per avere la conferma o la cura si chiede al web. Sicuramente e’ questo un modo per trovare la risposta alla domanda che si pone chiunque, ma, confrontarsi con un “assistente artificiale” non è tanto efficace come ricevere un consiglio da un esperto. La letteratura scientifica ha prodotto molti test per diagnosticare la nomofobia, tra questi:

-NomoPhobia Scale-NSPS –(Gurbuz e Ozkan, 2019) è destinata ai giovani.

-Mobile Phone Problem Use Scale- MPPUS-(Bianchi e Philips, 2005) Sull’ uso eccessivo dei telefoni.

-Mobile Phone Involvement Questionnaire-(Walsh et al., 2010) che valuta I comportamenti e i pensieri di dipendenza relative al cellulare.

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I SINTOMI

L’ uso dei cellulari ormai è molto diffuso, per questo nonostante i test non è sempre facile riconoscere chi è affetto dalla dipendenza.  e’ possibile considerare i seguenti sintomi:           

-Uso continuo del cellulare, con il quale si perde molto tempo, anche lavorativo. Usarlo mentre si attraversa la strada e alla guida.

 -Avere sempre con se uno o più dispositivi elettronici, ed essere turbato al solo pensiero di smarrirli, o di frequentare luoghi senza internet (Ringxiety, la preoccupazione di non sentire le notifiche).    -accendere spesso il telefono.

-C’è anche gente che non ha incontri faccia a faccia, perché preferisce interagire con il cellulare.

-Raccogliere debiti per comprare telefoni sempre più aggiornati.

Marco Lanzafame, Alfio Motta 5°C e 5^A

I SOGGETTI A RISCHIO

In un'ottica di prevenzione bisogna pensare che persone di qualsiasi età potrebbero avere la nomofobia e potrebbero sviluppare  comportamenti eccessivi sviluppando dipendenza dai cellulari. Soggetti altamente a rischio sono: gli adolescenti che hanno problematiche e dipendenze da Internet e sono vittime di cyberbullismo; persone con poca autostima; individui con problemi fisici che non accettano il proprio aspetto; chi ha problemi di impulsività; chi soffre di nevroticismo e persone narcisiste che grazie ai social media vogliono stare al centro dell’ attenzione. Anche i bambini possono sviluppare dipendenza da smartphone quindi è importante che i genitori stiano attenti. La dipendenza può essere correlata ad altri disturbi, ad esempio negli adolescenti, al disturbo oppositivo provocatorio e potrebbe manifestarsi con disturbi compulsivi legati alla tecnologia.

Per capire se si soffre di una dipendenza da cellulare bisogna rivolgersi ad uno specialista della salute psicologica. Ci sono alcuni elementi che permettono di capire se si è sviluppata questa  dipendenza. Ad esempio di fronte all’ impossibilità di trascorrere del tempo senza il proprio cellulare la persona soffre e inizia a manifestare segnali fisici come: tremori, tachicardia, sudorazione, cambiamento nel respiro, paura. Segnali emotivi come: ansia, agitazione, disorientamento, bassa autostima, solitudine, insicurezza.

Parisi Alberto,  De Luca Antonio,  D’Agata Rossella,  Gloria Torrisi 5^B.

Studi e rimedi

La nomofobia, può portare ad effetti nocivi sulla nostra psicologia e la socializzazione.

Gli studi e le varie ricerche hanno dimostrato che ci possono essere varie conseguenze, tra cui: tensione, insonnia e nel peggiore dei casi modificazione del sistema nervoso, con aumento del neurotrasmettitore GABA.

La dipendenza dal telefono potrebbe portare a conseguenze psichiche come il disturbo ossessivo che porta ad ansia sociale e depressione.

CONSEGUENZE PER I BAMBINI: la nomofobia per i bambini comporta anche problemi fisici tra cui i più frequenti sono problemi alla vista.

Tra i rimedi alla dipendenza da smartphone:

UTILIZZO DI APP. Sono state create delle app per la nomofobia che sono capaci di far sapere il tempo che si è passato ad utilizzare il cellulare. Inoltre i genitori dovrebbero gestire e controllare l’uso dello smartphone dei propri figli , limitare il tempo di utilizzo di esso e utilizzare il parental control.

PSICOTERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE.

La nomofobia può causare molta sofferenza  a chi ne è affetto, per questo si usa anche la psicoterapia cognitivo comportamentale.

La tecnologia però se usata correttamente è un ottima risorsa per lo svolgimento di tante attività.

Francesco Marotta 5^C

I DATI SULL'UTILIZZO

Secondo un'indagine fatta da Counter Point Research 1 persona su 4 usa lo smartphone 7 ore al giorno. Gli studi confermano che navigare è l'attività più utilizzata. Secondo Trendhunter il 66% della popolazione mondiale soffre di una grave forma di nomofobia. La prima causa sembrerebbe essere l'utilizzo eccessivo del cellulare che sostituisce totalmente le relazioni vis a vis. Stare in un mondo virtuale è un modo per affrontare situazioni difficili o spiacevoli.  Chi soffre di nomofobia si sente quasi costretto ad un uso compulsivo dello smartphone. Questa patologia non è semplicemente la paura di non avere con se il cellulare, ma diventa panico con sintomi fisici e psicologici.

Viola e Giordana 5^C

Phubbing

L’abitudine di controllare il telefono mentre gli altri ci parlano si chiama phubbing.

Si potrebbe essere stati spesso vittime del phubbing: l’espressione indica l’abitudine di non calcolare le persone a noi vicine solo per concentrarci sul cellulare, un’ esperienza molto comune.

Il paradosso del phubbing,  è che il cellulare, un oggetto che dovrebbe servire a connetterci con persone lontane, si trasforma in una forma di fuga dalle relazioni più strette. In effetti, le conseguenze del phubbing  sulle relazioni e sui bisogni disattesi dei bambini sono stati approfondite in diversi studi.

All’origine del phubbing sembra che ci sia un disturbo dell’autocontrollo.

Uno studio condotto da un gruppo della AarhusUniversity ha affermato che questa abitudine è accettata anche se la si riconosce molto spiacevole e irrispettosa.

Gli autori di questa ricerca parlano di acrasia digitale dove la parola “acrasia” vuol significare l’ incapacità di agire secondo principi ragionevoli.

Una spinta al phubbing potrebbe provenire dalla paura di essere esclusi dalle notizie, dai rapporti sociali o dalle informazioni.

Altri studi hanno associato il phubbing alla presenza di depressione o ansia sociale, mentre altre ricerche lo collegano a dei tratti di personalità: neuroticismo e apertura all’ esperienza sono più legati all’ abitudine di isolarsi dal mondo per utilizzare il telefono.

Praticare il phubbing è anche un sintomo di un’ intelligenza sociale scarsa.

Uno studio ha trovato che l’ effetto è meno sgradevole se si viene ignorati a favore di un libro, anziché del telefono, perché si intende la lettura come un passatempo più educativo rispetto allo scrolling del cellulare.

Una buona notizia è che l’intelligenza sociale la si può imparare attraverso l’ascolto attivo o una riflessione sugli errori osservati negli adulti.

Man mano, la capacità di stare insieme agli altri in modo positivo sta aumentando nella gente.

Nadia Gnolfo 5A Giorgia Madonia 5G Giulia Caruso 5A

Speciale
Scuola in Finlandia
Scuola senza classi e senza voti

Il sistema delle scuole  finlandesi è molto particolare e non può essere ripetuto ugualmente  in un Paese che ha degli ordinamenti differenti. In Finlandia gli studenti vanno a scuola in corsi di livelli differenti, in base a ciò che sanno fare o che riescono a fare e non in base a quanti anni hanno. Le lezioni vengono svolte in diversi gruppi e non si può essere bocciati perché non esistono classi successive ma progressioni di livello all’interno dello stesso corso. Ogni alunno/a può trovare la propria collocazione, potendo così approfondire o recuperare il proprio talento.

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Nelle scuole della Finlandia, fino a una certa età, non esistono voti ma gli studenti vengono aiutati nel comprendere il livello raggiunto in ogni competenza, i progressi fatti, gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da raggiungere. A volte, il voto può definire gli adolescenti influendo sulla loro autostima. In Finlandia, per esempio fino ai tredici anni i ragazzi  non ricevono voti, ma una volta iniziato a valutare il lavoro svolto questo viene calibrato in base al miglioramento dello studente rispetto a sé stesso.

Aurora Caruso, Giorgia Madonia.

Speciale
Scuola in Finlandia

UN CAMBIAMENTO ALLA SCUOLA

La scuola finlandese dice basta alle classiche materie, sarà attivato il PROJECT BASED LEARNING.

Le lezioni sono molto brevi e gli insegnanti assegnano pochi compiti per casa, e le materie tra loro non sono separate.

La Finlandia, secondo i dati, è il paese più felice del mondo. Potrebbe avere molto a che fare con il loro sistema educativo. In questo paese alcuni valori sono: la correttezza,  stare con i piedi per terra, avere fiducia negli altri.  La Finlandia nonostante i metodi non tradizionali sembra raggiungere buoni risultati. L’approccio interdisciplinare sembra l’arma vincente. Ad esempio se gli studenti finlandesi volessero studiare Pompei lo farebbero confrontando  l’antica società con quella attuale attraverso  la comparazione  tra le terme romane e le spa presenti oggi. Con questi metodi gli alunni acquisiscono competenze culturali.

IMPARARE A STARE NEL MONDO

Il progetto del PBL, questa tipologia di apprendimento, si basa sullo sviluppo del pensiero critico. Oggi bisogna saper distinguere un’ informazione vera da una falsa. E quando si tratta di vita reale il nostro cervello non è abituato a riflettere sui problemi del mondo, crisi globali, migrazioni e problemi di economia. E' importante considerare l’apprendimento in modo olistico e complesso. Un grave errore è considerare le discipline separate, infatti in questo modo i bambini apprendendo solo alcuni fatti  potrebbero pensare che il mondo sia semplice ma l’importante è imparare a pensare e a capire. Queste sono le vere cose importanti!

GIORDANA CALI' E VIOLA VACCARELLA 5°C

Speciale
Scuola in Finlandia

APPRENDIMENTO PERSONALIZZATO

Le scuole e i loro alunni non sono classificati in base ai voti.  Nelle verifiche e nelle interrogazioni non ci sono voti e a scuola non ci sono le Prove Invalsi. L’apprendimento è personalizzato, ogni studente potenzia i propri punti di forza. Fin da piccoli, apprendono con un metodo attivo e seguono un percorso di apprendimento flessibile .

L’età media in cui un bambino comincia la scuola in Finlandia è a 7 anni. Nei primi anni di scuola l’orario è ridotto e i compiti sono pochi perché si vuole lasciare più spazio per gli hobby e per lo sviluppo di soft skills  al di fuori della classe.

FIDUCIA

In Finlandia la società ha molta fiducia e rispetto degli insegnanti che seguono un percorso universitario con delle specializzazioni. Anche i docenti hanno molta fiducia nei confronti degli alunni che sono abituati a lavorare in autonomia e spesso vengono lasciati da soli. In questo Paese i bambini, fin da piccoli vengono abituati dai genitori al rispetto delle regole di comportamento sociale. A scuola, gli ultimi dieci minuti di ogni ora vengono dedicati all’autonomia dei ragazzi, infatti gli insegnanti cambiando aula lasciano i ragazzi soli ad autogestirsi. C’è chi ripassa la lezione, chi si rilassa leggendo un libro, chi si esercita, chi chiacchiera a voce bassa con un compagno. Questo tipo di organizzazione crea un clima di fiducia.

Luca La Mastra, Riccardo Petralito

Speciale
Scuola in Finlandia

LA SCUOLA FINLANDESE PARAGONATA A NOI

Gli alunni e i docenti della scuola finlandese passano, praticamente l’ intera giornata a scuola.

Le scuole hanno tutte grandi giardini dove gli alunni trascorrono sempre (anche d’ inverno) molto  tempo. Oltre al giardino hanno stanze comuni dove giocare nel tempo libero, dalla scuola materna alle medie,  senza che un docente debba controllarli.

Infatti  gli insegnanti hanno molta fiducia in loro. Quando i ragazzi  hanno da finire dei compiti rimangono nei corridoi senza distrarsi con gli altri. La dirigente scolastica di un’importante scuola dice che per avere risultati si deve lavorare sull’ autonomia degli alunni.

Nelle classi non esistono cattedre, così i docenti rimangono in piedi o si siedono dove c’è bisogno di aiuto. I laboratori prevedono dei banchi centrali molto grandi. In questo modo (coi giardini) i ragazzi imparano a rispettare l’ambiente.

Nadia Gnolfo, Giulia Caruso

COME SOSTITUIRE LA CARNE CON BENEFICI AMBIENTALI:
FARINA DI GRILLO.

Commercializzata in UE dal 24 Gennaio scorso,  la farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) potrà essere consumata senza che faccia male, tranne per chi è allergico ai crostacei. I vantaggi sono molti : dal basso impatto ambientale all’apporto nutrizionale bilanciato.

Probabilmente sarà un prodotto sicuro e non sarà sicuramente destinato a sostituire il pane, o almeno fino a quando  non sarà necessario.

La farina parzialmente sgrassata di grillo domestico potrà essere consumata solo se non ci sono allergie ai : crostacei, acari della polvere  e molluschi.

La percentuale di proteine che contengono rappresenta circa il 65 % ( più della carne di manzo). Oltre a essere un alimento proteico, la farina di grilli è anche ricca di vitamine B, sodio, calcio e fibre.

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I grilli necessitano infatti dello 0,05 % di acqua in meno rispetto alla carne, inoltre l’allevamento di grilli contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra e lo spreco alimentare.

I grilli non devono fare impressione perché sono simili ai gamberi, poi il sapore dei grilli dovrebbe essere simile alla nocciola.

Nadia Gnolfo, Alfio Motta e Giulia Maria Caruso 5° A.

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