top of page
Modern Architecture

TECNOLOGIA e SCIENZE

Scoperto il nono pianeta del  Sistema Solare: è una rivoluzione

sistema-solare-1.jpg

Le nuove prove danno indizi sull’esistenza di un pianeta nascosto nel Sistema Solare. Questa scoperta emerge dallo studio internazionale, pubblicato su ArXiv. Per anni, alcuni studiosi hanno ritenuto che il comportamento insolito ai confini del Sistema Solare sarebbe meglio spiegato dall’esistenza di un altro pianeta non scoperto, cioè il pianeta Nove. Farebbe chiarezza sulle orbite di oggetti che si trovano alle estremità del Sistema Solare.

Konstantin Bogytin, astronomo che ha collaborato a rendere famosa la teoria, afferma che il nuovo lavoro sia la prova statistica che il nono pianeta esiste.

Negli studi fatti, gli scienziati hanno esaminato una serie di oggetti trans-nettuniani, o TNO, termine tecnico per indicare tutti gli oggetti che si muovono ai confini del Sistema Solare, oltre Nettuno. Il nuovo lavoro ha preso in esame alcuni oggetti il cui movimento è reso instabile perché interagiscono con l’orbita di Nettuno. Questa instabilità li rendeva più difficili da capire, per cui gli astronomi che si occupavano di un probabile Pianeta Nove hanno evitato di usarli nelle loro analisi. Invece, ora i ricercatori hanno guardato verso questi oggetti, cercando di capire i loro movimenti. Bogytin ha sottolineato che la spiegazione migliore è che provengono da un altro pianeta non ancora scoperto.

I ricercatori hanno fatto una serie di simulazioni per comprendere come le orbite di questi oggetti fossero influenzate da una serie di fattori, fra cui i pianeti grandi che li circondavano come Nettuno, la “Marea galattica”, proveniente dalla Via Lattea e le stelle. Nonostante tutto la spiegazione migliore era quella del modello che includeva il Pianeta Nove. Esistono altre interpretazioni per il comportamento di questi oggetti, ma  i ricercatori sostengono che la teoria del Pianeta Nove rimane la migliore. Una maggiore comprensione dell’esistenza o meno del Pianeta Nove si avrà quando entrerà in funzione l’osservatorio  Vera C Rubin in Cile. Tale osservatorio permetterà di scansionare il cielo, così da comprendere il comportamento di questi oggetti lontani.

Giulia Ventura - Anna Grasso – Elisa Sanfilippo

ARTEMIS I: IL GRANDE ALLUNAGGIO DI RITORNO ALLA LUNA

Missione-spaziale-Artemis-2-bloccata-fino-al-2025-ecco-i-retroscena-1160x663.jpg.webp

È da 50 anni che un veicolo che ne era in grado di farlo non riesce ad arrivare sulla Luna; cosa che è invece successo alla missione Artemis I e alla sua capsula Orion che è atterrata in California senza nessun problema tecnico.

Ecco la missione che il Mondo aspettava per poter rimettere piede sul nostro satellite.

Per questa volta la capsula Orion ha ospitato solo dei manichini ma dalla missione Artemis II in poi l’equipaggio sarà in carne ed ossa.

Su 3 elementi fondamentali per Artemis II ne sono presenti 2 e sono:

  • Il mega lanciatore della NASA ovvero lo Space Launch Sistem

  • La capsula Orion che può portare da 4 a 6 astronauti

La capsula è collegata allo European Service Module per fornire acqua e ossigeno.

​

Come suggerisce il nome l’European Service Module è un’organizzazione europea e contribuisce anche l’Italia, infatti la struttura principale si trova a Torino!

Per sbarcare sulla Luna manca solo il Lander ovvero il veicolo che dovrà portare gli astronauti sulla superficie lunare.

Come piace fare alla NASA la navicella è piena di “easter egg” come la scritta nell’interno della capsula Orion “CBAGF” che sono le prime 5 note della canzone fly me to the Moon (le note in inglese non sono do,re,mi,fa,sol,la,si ma si scrivono con le lettere dell’alfabeto).

Per Artemis II è programmato il viaggio di 4 astronauti che gireranno intorno alla Luna; invece per Artemis III 2 astronauti scenderanno nel Polo Sud lunare.

 

Viola Zappalà-Gabriele Magrì

DESALINIZZARE L'ACQUA

Una tecnologia solare rivoluzionaria trasforma l’acqua salata in potabile, affrontando la crisi idrica globale in modo sostenibile.

L’ acqua potabile è una risorsa che scarseggia in molti paesi e regioni in tutto il mondo. Gli scienziati hanno sviluppato una tecnologia rivoluzionaria alimentata da energia solare che ha la capacità di trasformare l’acqua salata in potabile eliminando il rischio di malattie. Questo processo rappresenta un passo importante verso la fornitura di acqua potabile, soprattutto nei paesi in via di sviluppo e in altre regioni vulnerabili. Il 40% della popolazione mondiale non ha accesso all’acqua potabile. La crescente crisi climatica sta aggravando maggiormente questo problema, evidenziando la necessità urgente di trovare nuove soluzioni per garantire l’acqua potabile.

IMG20240503183936.jpg

Il King’s college di Londra, in collaborazione con il MIT e con l’istituto Helmhotzper per i Sistemi Energetici Rinnovabili, ha sviluppato un sistema che utilizza l’energia solare per produrre acqua potabile.

Nel processo di desalinizzazione dell’acqua si separano gli ioni dal sale, consentendo di ottenere acqua dolce e potabile. Il team di ricerca ha fatto dei test validi in villaggi dell’India e del Messico. Questo sistema tecnologico innovativo è sostenibile per l’ ambiente ed è a basso costo, inoltre, rappresenta un grande passo avanti per l’ umanità.

Viola Di Cara e Diana Taormina.

UN ROBOT AL POSTO TUO?

È un esperimento iniziato a novembre del 2023  nella città giapponese Kumamoto.

Invece di usare le piattaforme online per la didattica a distanza, gli studenti seguono la lezione attraverso dei robot che vanno a scuola al posto loro.

Secondo i media locali, la città giapponese si sta trovando davanti un grave problema di assenteismo scolastico da parte degli alunni.

In Giappone questo fenomeno è chiamato Futoku, indica il rifiuto dai bambini e adolescenti di andare a scuola, per colpa dell’ansia e per altri motivi di disagio o disabilità.

shutterstock_680929729.jpg
IMG-20240417-WA0006.jpg

Il governo così ha deciso di affrontare il problema prima facendo lezioni online,  per poi passare ai “Classroomba” sono dei robot di telepresenza, alti circa un metro e composti da tablet montati su una base.

I Classroomba possono essere comandati  dagli studenti direttamente da casa,  per interagire con insegnanti e compagni, ma  anche per spostarsi nello spazio dell’aula, aumentando così la sensazione di essere presenti fisicamente.

Giuliana Ventura – Anna Grasso

Una cena da 5oomila dollari nelle navicelle spaziali della NASA.

Il baloon che sorreggerà la capsula.jpeg

Dal 2025 un’azienda statunitense, Space VIP, che organizza viaggi nello spazio, ha detto che proporrà una cena di lusso nello spazio in collaborazione con un ristorante a  5 stelle.

La Space VIP offre viaggi di lusso nello spazio, di sei ore fino a 30 km di altitudine.

Il viaggio comprende una cena preparata dal quinto chef migliore del mondo.

Lo chef Rasmus Munk.jpg
Lo chef Rasmus Munk

Alla cena si  aggiunge un viaggio nella stratosfera, in una capsula alzata da una palla spaziale, una tecnologia sviluppata della NASA che non prevede l’uso di un razzo,  ma assomiglia di più a una mongolfiera.

La Space Perspective Neptune Ballon, partendo da Cape Canaveral salirà ad una altezza di 30 km . Per partecipare al viaggio non bisogna fare allenamenti specifici.
Nel viaggio potrai osservare dall’alto la Terra al momento del sorgere del sole.

Dentro la cabina c’è la connessione wifi, per permettere ai clienti di condividere in diretta sui social momenti dell’esperienza.

La Terra è circondata dall’ atmosfera che protegge gli esseri umani dalle radiazioni solari, che si rivelerebbero mortali per tante specie viventi. La cena cucinata dallo chef Munk sarà nella stratosfera e i viaggi di prova inizieranno nel prossimo mese. E’ stato proposto il menù  dallo chef che parteciperà al primo viaggio.

Anna Grasso- Kevin Cancemi- Gianpaolo D’Andrea- Viola Zappalà

bottom of page