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ANIMALI E AMBIENTE

Il pescespada cinese è scomparso dopo 200 milioni di anni

Il pescespada cinese chiamato anche pesce spatola o pesce elefante, comparso sulla Terra circa 200 milioni di anni fa, è stato ufficialmente dichiarato estinto. E’ la conclusione a cui sono giunti gli autori di una ricerca pubblicata sulla rivista Science of the Total Environment. La specie può superare i 7 metri di lunghezza, è sopravvissuta a cambiamenti inimmaginabili come l’estinzione di massa dei dinosauri, dei rettili marini, come i Plesiosauri che vivevano nelle stesse acque del pesce spada cinese.

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 Il nuovo studio conclude che la specie è ormai estinta a causa della pesca eccessiva e della costruzione di dighe. “E’ molto triste” dice Zeb Hogan, biologo ittico dell’università del Nevada nonché esploratore del National Geographic. “E’ la perdita di un animale unico e straordinario, senza speranza di guarigione” aggiunge Hogan e afferma che l’estinzione del pescespada dovrebbe servire da campanello d’allarme per proteggere altre specie d’acqua dolce. La speranza è che altre specie a rischio possano ribaltare il proprio destino. Negli anni ’70 venivano pescate fino a 25 tonnellate di pescespada ogni anno. E questo ne ha causato l’estinzione. Il suo parante più simile è il pesce palude americano, una specie vulnerabile che vive nel bacino del Mississippi negli Stati Uniti. I grandi pesci sono sentinelle per l’ambiente perché possono sopravvivere solo in fiumi sani. Il ricercatore Hogan conclude che dovrebbero essere fatti dei controlli per capire la situazione degli altri animali a rischio nel fiume Yangtze e che bisogna imparare a bilanciare i bisogni degli essere umani con quelli degli animali, e questo non sarebbe un compito impossibile.

Diego Cavallaro

Negli ultimi millenni la Terra è stata abitata da miliardi di persone e la Cina è diventata la più popolosa del pianeta. Il pescespada ha vissuto nell’acqua fangosa del fiume Yangtze usando il suo muso simile a una spada per percepire l’attività elettrica e per rintracciare le prede come i crostacei.

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MEDUSE CYBORG CREATE IN LABORATORIO A STANFORD

Dei ricercatori della Stanford University hanno creato meduse cyborg in grado di nuotare più velocemente. Si tratta di un bioibrido in cui ad una medusa è stato applicato un piccolo motore elettrico.

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Questa specie è riconoscibile per il loro ombrello perfettamente circolare. Nella ricerca, i due hanno utilizzato meduse grandi quanto un piatto. Nei tessuti muscolari della medusa è stato applicato un apparecchio per aumentare la loro velocità ed efficienza di nuoto. Si tratta di un controller impermeabile con una batteria a litio, un microprocessore ed un set di elettrodi. Gli elettrodi sono la parte che va messa nel muscolo della medusa.

Le meduse sono tra i migliori nuotatori marini, molto bravi ma lentissimi. Per questi motivi i ricercatori della Stanford University hanno portato avanti uno studio sulle possibilità di rendere le meduse più veloci creando la medusa cyborg. Secondo lo studio pubblicato su Science Advances la velocità di queste super meduse è risultata da dieci a mille volte più efficiente dal puto di vista energetico. La ricerca condotta dalla studentessa universitaria Nicole WU e dal professore John Dabiri ha come scopo finale il monitoraggio degli oceani. Per il loro studio, i due ricercatori hanno utilizzato delle meduse quadrifoglio, una delle specie più note e diffuse, appartenenti al genere Aurelia. 

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 Il controller genera scariche elettriche che si trasmettono ai muscoli della medusa provocando una contrazione e i movimento più veloce della medusa. Al momento il team di ricerca si sta occupando di migliorare il grado di controllo sulle meduse cyborg in modo da utilizzarle come spie oceaniche. Sperano infatti di poterne controllare la rotazione e migliorarne l’efficienza energetica. Le meduse potrebbero essere utilizzate in molte ricerche oceaniche senza nessun danno alla salute. Infatti, una volta tolti gli elettrodi le meduse sono guarite perfettamente.

 

Andrea Litrico, Giorgia Zuccarello, Mariarita Musumeci

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