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Ambiente e Animali

LA  MODA STA CAMBIANDO 

L’Earth Day 2022 è l'occasione per le azienda note di sottolineare l’impegno verso  la sostenibilità attraverso progetti e iniziative "Green". Stiamo vivendo una transizione lenta ma che si sta espandendo anche nel campo della moda. L’Earth Day permette a molti brand di immettersi nel mercato con elementi di riciclo e riuso.

Produrre in modo sostenibile vuol dire controllare e certificare. Uno di questi prodotti è be(leaf)  in Change di Guess, che mira a piantare 5000 alberi con una compagna di sensibilazzione  rivolta a dipendenti e clienti. 

L’Earth Day si svolge nei paesi delle Nazioni Unite e coinvolge cittadini e diverse organizzazioni.

-MATTIA E DOMIZIANA-

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Mattia

Scioglimento dei ghiacciai
minaccia l’Antartide

L’estate è una stagione difficile per via delle alte temperature che spesso superano i 40°.

Questa cosa però influisce negativamente sullo scioglimento dei ghiacciai e sull’innalzamento del livello del mare. Gli scienziati hanno studiato il riscaldamento globale per 7 anni nella zona della calotta glaciale dell’Antartide orientale.

I satelliti rispetto alle foto istantanee hanno dato ai ricercatori immagini più dettagliate sullo scioglimento dei ghiacciai che ha causato un drastico aumento di volume dei cosiddetti laghi e fiumi sopraglaciali.

Per la prima volta ci sono dei numeri che danno la dimensione di questo fenomeno preoccupante.

Dall’inizio della raccolta dei dati ad oggi, il volume dei laghi sopraglaciali è aumentato nelle aree prese ad esame del 72%. L’evoluzione del fenomeno è rapida, in considerazione sono tenuti i percorsi sempre nuovi ed imprevedibili che l’acqua crea nel suo scorrere.

Se è completo, lo scioglimento dei ghiacciai, potrebbe portare il livello del mare ad alzarsi di circa 50 metri.

Irene Trovato e Yulia Frolova

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LE MICROPLASTICHE NEI POLMONI 

Gli scienziati hanno scoperto che le microplastiche sono presenti anche nei polmoni degli esseri umani. Però si trovano nelle profondità dei polmoni e inoltre sono inquinanti! A dirlo e a confermarlo è stato un recente studio che è apparso su una rivista chiamata “Science of the Total Environment”. In qualche settimana altri studi hanno scoperto che le microplastiche sono presenti anche nel sangue umano. Per essere più sicuri lo studio scientifico ha preso dei campioni ad alcuni pazienti che erano stati sottoposti ad interventi chirurgici, in  undici casi su tredici c’erano delle particelle di microplastiche. Nel 23% dei casi si trattava di polipropilene e nel 18% del polimero noto come PET (polietilene tereftalato). Gli scienziati però non avevano previsto che la maggior parte delle particelle si trovassero nella parte inferiore dei polmoni. 

La dottoressa Laura Sadofskydella HELL YORK MEDICAL  SCHOOL, CO- AUTRICE della ricerca, ha riferito al  pubblico- “E' sorprendente perché le vie aeree sono più piccole nelle parti inferiori dei polmoni, ci si aspettava che particelle di queste dimensioni venissero filtrate o intrappolate prima di arrivare così in profondità”. Gli esperti hanno spiegato che le  particelle (MICROPLASTICHE) ci stanno avvelenando in una maniera  molto silenziosa.  In Olanda, il mese scorso, hanno confermato la presenza di diversi tipi di sostanze di plastica nel sangue umano. Altri studi hanno dimostrato la presenza di microplastiche anche nelle feci. Nello scorso anno gli scienziati hanno scoperto per la prima volta che queste particelle inquinanti si trovano  anche nella placenta umana.                                                                                                                                                                                                Ginevra  Liuzzo                                                                                                                                                                                                                                                              

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Quattro APP per la salvaguardia del pianeta

La giornata della Terra non dovrebbe essere solo una ricorrenza ma un’aspetto da considerare quotidianamente perché il nostro pianeta non va assolutamente ignorato.

nella giornata della terra ci ricordiamo che se non curiamo il nostro pianeta le conseguenze ricadranno su di noi. Esistono alcune app per aiutarci a introdurre nella nostra  quotidianità una vita più “green”. apple si sta impegnando inoltre perché vuole raggiungere l’obiettivo di far diventare tutti i suoi prodotti “carbon neutral”

                                                           Yuka

le etichette di molti prodotti sembrano indecifrabili, in una confezione si potrebbero nascondere sostanze dannose per noi e per l’ambiente, ecco perché l’app yuka è molto utilizzata: è facile da usare ed è utile per una spesa sana. yuka è dotato di indicatori colorati che vanno dal verde al rosso e viceversa, che servono per stabilire la qualità dell’ingrediente utilizzato. per accedere a tutto questo basta scansionare il codice a barre e… ci si trova davanti a una lista dettagliata di ingredienti.

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Too good to go

Un’ App che ti fa risparmiare ed evita gli sprechi di cibo è Too good to go! che si basa su un concetto. A fine giornata, molti negozi devono buttare il cibo avanzato. L'idea geniale è costruire un servizio che consenta ai bar, ai panettieri e ai ristoranti di creare dei veri e propri box che contengono i prodotti ancora buoni. In questo modo il locale guadagna e non solo! Noi clienti possiamo acquistare questi pacchetti spendendo pochi euro senza danneggiare l'ambiente. Basta registrarsi per accedere alla mappa dei negozi che offrono questi box a prezzo scontato. Se le prime due App hanno un impatto importante sulle nostre azioni, Alba influisce sul nostro modo di pensare. Nato dagli stessi creatori di MONUMENT VALLEY Alba ha come protagonista una ragazza che è in visita dai nonni sul Mediterraneo. In poco tempo i giocatori si troveranno in una storia in cui la protagonista deve scoprire e proteggere animali, ripulire l'isola dai rifiuti. Un'avventura narrata e disegnata a mano, che insegnerà anche a noi come vivere pensando di più alla natura.  

 

 

MIKY WIRE

L’ultima App del gruppo rappresenta un progetto interessante che può dare un impatto diretto su quello che è la nostra missione. Realizzata da Nina Siemiatkowski, MIKY WIRE si pone come centro di raccolta fondi che dagli utenti possono arrivare facilmente alle varie organizzazioni impegnate contro i cambiamenti climatici. Si possono donare soldi alla compagnia . Insomma,  un’ App che si mischia ai social network.

Ilenia Allegra

Adele Lucibello

Earth Day:
perché si festeggia

Le azioni sconsiderate dell’uomo stanno creando grossi problemi a tutto il Pianeta. La giornata della Terra intende sensibilizzare e aumentare la consapevolezza di ciò che sta accadendo promuovendo azioni più ecosostenibili. Ogni anno il 22 aprile si celebra questa giornata, ed è un’occasione per ricordare come il Pianeta sia diventato particolarmente fragile.

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La storia dell’Earth day

L’Earth day è stata celebrata per la prima volta nel 1970 e si è scelto il 22 aprile, due giorni dopo l’equinozio di primavera. L’obiettivo di questa giornata celebrata dalle Nazioni unite è stata fin da subito quello di sottolineare la necessità crescente di conservare le risorse naturali della Terra. Già negli anni sessanta si parlava di ambiente, ma la svolta si ebbe nel 1969 in seguito al disastro ambientale causato da un sversamento di petrolio a largo di Santa Barbara, in California. In quell’occasione, il senatore Nelson sottolineò che tutti gli esseri umani hanno diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile.

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All’epoca i problemi ambientali erano inquinamento da combustibili fossili, rifiuti tossici, deforestazione, estinzione della fauna selvatica, ecc. Purtroppo dopo 51 anni non possiamo che constatare che la situazione è peggiorata e c’è tantissimo da fare per salvare il Pianeta. Nel 1990 la giornata della Terra è diventata globale dando un grande impulso alle proposte di riciclaggio.

Anche se si tratta di un solo giorno, si mette comunque al centro, per una volta, il pianeta e si riflette tutti insieme sulle cose da migliorare. E’ un’occasione per lavorare sulla consapevolezza delle persone che, in alcuni casi, non è ancora sufficiente.

Andrea e Marco

LA GRANDE MURAGLIA AFRICANA

Nel 2018 è stato scoperto che il deserto del Sahara è il 2° deserto più grande al mondo. Il deserto in questione si è espanso del 10% nell'ultimo secolo. La desertificazione è un grosso problema in tutto il mondo; ed è per questo che è stato progettato e dal 2008 iniziato il progetto della Grande Muraglia Verde. L'idea della GMV nasce nel 2007 su iniziativa dell'Unione Africana, per combattere gli effetti del cambiamento climatico e della desertificazione nel continente.

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Le comunità nella regione del Sahel sono in crisi per mancanza d’acqua e per il veloce consumo di risorse naturali. Dal Senegal a Gibuti gli abitanti  subiscono senza nessun aiuto il problema dell' emergenza climatica. La muraglia verde sarà uno spettacolo naturale oltre a proteggere dalla desertificazione, ma è un progetto molto costoso e ambizioso. Infatti dopo quasi 15 anni dall'inizio delle piantumazioni sono ancora al 15% del risultato finale che si vuole raggiungere.

Gloria, Yulia, Matilde, Irene 

LA CARNE SINTETICA DIVENTA
CIBO PER CANI E GATTI

Viene sviluppata dall’azienda Bond Pet Foods, l’alternativa per dare da mangiare carne sintetica a cani e gatti. Si parte da un campione di sangue  prelevato dalle galline e si procede con un processo di fermentazione.

 Quindi, sta per arrivare la carne sintetica cioè fatta non da carne di animali macellati.  Sarà un’ alternativa creata in laboratorio e  con la possibilità di non uccidere animali.

Secondo il Bond Pet Foods, questo tipo di produzione sconvolgerà l’industria alimentare  per gli animali domestici. La tecnologia, già ottimizzata per le proteine di pollo, è stata adatta anche per produrre proteine di manzo che normalmente fanno parte della dieta di cani e gatti con aggiunta di patate, olio, burro d’arachidi e fiocchi d’avena.

 

Riccardo Zappalà

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I POLPI USANO I RIFIUTI COME RIFUGIO

I ricercatori in Brasile hanno raccolto immagini scioccanti di polpi che “interagiscono” con : lattine di birra, bottiglie di plastica e di vetro, tubi di metallo arrugginiti sul fondo del mare. Si sa già che i polpi setacciano il fondo dei mari per cercare rifugi e deporre le uova. I ricercatori avvertono le persone di non lasciare rifiuti in giro perché potrebbero diventare fatali. Gli studiosi hanno anche scoperto che i polpi preferiscono nascondersi nelle bottiglie di vetro perché essendo pesante resta a fondo e perché il collo stretto impedisce l’ingresso a predatori.

Domiziana

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I BAOBAB, ALBERI CHE SUPERANO 
LE GIRAFFE 

Gli alberi più alti che esistono sulla Terra si trovano in Africa e arrivano ai 30 m di altezza.

Il diametro di solito arriva a 3 m.  Questi alberi sono a volte vuoti e dato che sono grandi e robusti  sono stati utilizzati come prigioni. Ad esempio il “Boab Prison Tree “ che è  un baobab  molto ampio fu usato momentaneamente come prigione per gli abitanti del luogo e poteva contenere più di 20 prigionieri, la sua circonferenza è di ben 14 m !

Alcuni baobab sono stati utilizzati come uffici postali. 

Diciamo che questi alberi sono “multiuso”.

Matilde Sanzo

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LE LUCERTOLE PERDONO LA CODA:

NUOVA SCOPERTA DEGLI SCIENZIATI

Un team di ricerca ha compreso come fa una lucertola a staccarsi la coda in caso di pericolo osservando le superfici interne lungo il piano di rottura

Un gruppo di scienziati ha scoperto una nuova particolarità sulle lucertole. Scopriamo come e in che modo le lucertole perdono la coda in caso di pericolo. Oggi c’è una risposta a questo mistero, molti di noi si sono chiesti come mai quando tocchiamo la coda di una lucertola questa all’improvviso si stacca dal resto del corpo, e ancora come fanno a vivere senza la coda? Un team di scienziati internazionali ha effettuato una serie di osservazioni al microscopio delle superfici interne della coda lungo il piano di rottura. Il professore Yong-Ak Song, bioingegnere, presso la New York, è riuscito a rilevare il “meccanismo di sgancio rapido”, si tratta di una strategia di difesa delle lucertole in caso di emergenza, senza che loro muoiano. Durante le normali attività della lucertola, permette alla coda di rimanere attaccata al corpo. Il professore Yon-Ak Song ha dichiarato che la lucertola deve avere la giusta quantità di adesione, in modo che non si stacchi facilmente, ma allo stesso tempo deve anche potersi staccare ogni volta che è necessario.

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Un formidabile equilibrio. I risultati di questa scoperta sono stati pubblicati su Scienze: lungo il piano di frattura le superfici sono formate da fasci di muscoli mentre nel punto di rottura sono caratterizzati da una microstruttura a forma di cono ricoperta da nano pori. Una sorta di mini spine che si attaccano a pareti molto lisce creando punti di connessione. Questa strategia di difesa si chiama autonomia, per capire come funzioni la struttura è stato impiegato un modello di emulazione, i micropilastri sviluppano una serie di caratteristiche che consentono alla coda di rimanere attaccata anche in caso di piccoli urti o oscillazioni e di cadere, quando la curvatura della coda aumenta, a causa di formazione di una piccola fessura. La scoperta consentirà di sviluppare miglioramenti riguardo innesti cutanei e la guarigione delle ferite. Inoltre, potrebbe fornire spunti interessanti per la biostampa 3D e per la robotica morbida.

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Un ecosistema dentro un’ampolla
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Nel 1960, David Latimer piantò un piccolo giardino all’interno di una bottiglia di vetro simile ad un’ampolla e lo sigillò. Dopo dodici anni, nel 1972, l’aprì per aggiungere un po' d’acqua e subito la richiuse definitivamente. Ciò rappresenta una specie di ecosistema che fiorisce da circa 60 anni. non si tratta di un vero e proprio sistema eterogeneo, ma di una pianta ornamentale chiamata erba miseria. Ad oggi non abbiamo una spiegazione sul come il giardino di Latimer funzioni. Ciò che avviene è proprio questo: la fotosintesi trasforma l’anidrite carbonica in ossigeno e consente alla vegetazione di crescere.

Le piante morte rilasciano umidità e anidrite carbonica che ritornano nell’ambiente creato e cosi via. L’erba miseria di Latimer non durerà per sempre, infatti nel 1972 l’acqua nel piccolo ecosistema è stata rimessa, e non sapremo se nei prossimi anni ne richiederà ancora. Quando Letimer morirà, se gli eredi non reclameranno il giardino, diventerà possesso della Regale Società Inglese. Per ora possiamo solo aspettare gli inevitabili aggiornamenti annuali.

 

Ylenia Allegra

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NUOVA SPECIE DI TARTARUGA GIGANTE SCOPERTA ALLE  GALAPAGOS : IL SORPRENDENTE ANNUNCIO

Gli  esperti hanno spesso individuato nuove specie di animali ma solitamente si è trattato di piccoli volatili, insetti o  microorganismi.

Ma stavolta si tratta di una nuova specie di tartaruga gigante che arriva dalle isole Galapagos.. La conferma arriva dal Ministero dell' Ambiente dell’Ecuador. L’animale ha una lunghezza di 2 metri e può vivere fino a 180 anni. Lo studio che ha portato alla scoperta di una specie è stato scoperto da un team di studiosi dell’università di Yale. Gli scienziati sono stati coordinati dalla professoressa Evelyn L. Jensen.

Di fatto sono stati analizzati campioni di DNA di 129 esemplari diversi dell’isola di San Cristobal. Ad oggi si riteneva che la specie fosse la Chelonoidis chatamensis, ma l’analisi genetica ha portato ad altre conclusioni. Il loro materiale genetico è infatti differente da quello che all’inizio del XX secolo venne prelevato da altri campioni scoperti nell’altopiano dell’isola.

Mattia Colombrita Filippo, Riccardo Zappalà, Orazio Lo Castro

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Pesce con mozzicone in bocca

Steven Kovacs ha salvato un pesce serpente con in bocca una sigaretta dopo averla scambiata  per una preda. L’ impatto che causa l’ uomo con le sue attività sugli habitat naturali è sempre più evidente. Sono molti gli animali che muoiono a causa dell’ inquinamento. Da quando poi è iniziata la pandemia (COVID- 19) la situazione è peggiorata per via di tutte le mascherine rilasciate nell’ambiente e non smaltite nel modo giusto.

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Il fotografo scrive su un post di Instagram spiegando che il pesce serpente che spesso emerge dalla sabbia con i soli occhi, ha notato il mozzicone mentre fluttuava in acqua e sembrandogli una preda è andato subito a mangiarla. Solitamente i fotografi non intervengono in ciò che vedono, ma stavolta si è sentito quasi obbligato ad aiutare il povero pesce poiché il pericolo che correva l’animale era, non di causa naturale ma per colpa degli esseri umani. 

Gloria Verzì, Perla Torres

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Buon appetito!!  Grilli in tavola!

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