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La Macchina del Tempo

indietro nel tempo di 50 anni...

Internet figlio della terra

Il 29 ottobre 1969 al Dipartimento d'Informatica dell'UCLA,  il giovane studente Charly Kline prende il telefono e insieme al suo professore  Leonard Kleimrock chiama il laboratorio informatico di Stanford. Si tratta del primo messaggio tramite la connessione Internet.

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Francesco Grasso

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Lo studente chiama Bill Duvall che insieme a Leonard Kleimrock lavora al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ed esattamente per ARPANET (Advanced Research Agency Network). Klein prova ad inviare la parola "Login" ma riesce solo ad inviare "L" e "O" prima che la connessione si blocchi. Dopo qualche ora la prova riesce e nasce una prima forma semplice di Internet.

Nel 1969 il Dipartimento della Difesa decise di creare ARPANET un sistema in rete sperimentale che collegava tra loro i computer militari di tutti gli Stati Uniti. vennero collegate in rete anche le Università. Il sistema doveva funzionare anche in caso di una Guerra Mondiale. 

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Giulia Mirabella, Flavia Torrisi

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L'idea venne perfezionata dall'inglese Tim Bernes Leec che inventò il www (World Wide Web) e nel 1991 pubblicò il primo sito dai laboratori del CERN  (Centro Europeo di Ricerche Nucleari).

Torrisi Flavia, Mirabella Giulia, Grasso Francesco

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Il 5 febbraio si celebra la

“Giornata Mondiale della Sicurezza in Rete”

In occasione della Safer Internet Day che si celebra il 5 febbraio, la Ermes Cyber Security e lo psicoterapeuta Alberto Rossetti consigliano 7 regole per navigare in sicurezza sul web.

  1. Leggere spesso le notizie di tecnologia.

La cosa più importante per proteggersi dai pericoli sul web è informarsi sulle nuove notizie che riguardano Internet e la tecnologia.

   2. Non pubblicare vostre foto che possano vedere tutti.

Tutto quello che pubblicate nelle piattaforme online diventa di diritto di proprietà della società che lo gestisce. Se proprio non resistete alla voglia di pubblicare una vostra foto, assicuratevi che sia visibile solo a chi conoscete bene.

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3. Proteggete i vostri dispositivi con password … super!

Scegliete tra alcune password a prova di ladri, sia per gli account sociali che per i videogiochi connessi a Internet. Prima regola: la password deve prevedere sempre 8-10 caratteri con lettere maiuscole e minuscole, numeri e caratteri speciali.

4. Basta Phishing

Il phishing è una delle trappole degli hacker, sono e-mail, comunicazioni orali o sui social che nascondono dei link appositamente per sottrarre dati e password. Non entrare e non diffondere link come “catene” o “richieste d’aiuto”.

Elisabetta Rodelli

5. Accettare dai genitori le funzioni di parental control

Se è vero che i ragazzini non vanno spiati è anche vero che i genitori devono tenere sotto controllo le attività che effettuano per limitare le funzioni che rappresentano più rischi. Installate insieme ai vostri genitori le App.

6. Il valore della privacy

Tanti ragazzi non sanno come impostare la privacy dei social network su cui i loro contributi sono del tutto pubblici. Ciò che viene caricato sul web sfugge al loro controllo e può diventare causa di bullismo, ricatti ed episodi gravissimi di violenza fisica e psicologica. Quindi è meglio parlare, scrivere e segnalare…

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7. Sviluppare un dialogo continuo

Un ragazzo su 4 che va incontro a episodi spiacevoli sul web, evita di parlarne per paura di fare preoccupare i genitori o di essere sgridati. Create coi vostri genitori un dialogo costante anche sui social e sul mondo digitale.  In questo modo si formerà uno scambio: loro vi spiegheranno i modi per navigare in sicurezza e voi gli insegnerete a essere più giovani…!

Emanuele Malò, Matilde Privitera

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Minecraft arriva a scuola!!

Minecraft arriva nelle scuole! Questo videogame è utile per risolvere problemi oltre al poter imparare a costruire una casa, combattere contro mostri, scoprire nuovi mondi, imparare i nomi dei minerali più conosciuti. Minecraft serve ad imparare a cosa serve un piccone, come illuminare una casa. Inoltre il videogame insegna anche a vivere con la natura e scoprire il senso dell’avventura. In futuro, Minecraft sarà un buon motivo per andare a scuola!

Diego Marcantonio

All’inizio del 2016 Microsoft voleva preparare la Minecraft Education Edition, realizzata per le lezione interattiva a scuola e nella versione italiana questa variante si è vista per la prima volta il 01 novembre dello stesso anno. Nella versione classica “il mondo”può essere creato dal giocatore, mentre in quella educativa è l’insegnante che crea lezioni interattive. Il mondo del gioco attira grandi e piccoli. Nelle lezioni interattive gli alunni sono coinvolti in prima persona. Si possono creare lezioni per ogni materia. Sono sempre di più le scuole che usano il gioco Minecraft con risvolti e finalità didattiche. Nel video è possibile vedere una lezione sugli antichi egizi.

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Gli alunni con il loro personaggio entrano in Egitto, leggono le insegne create dall’insegnante e camminano sulla mappa. In questo modo è come se l’alunno entrasse dentro il libro di storia per vedere con i propri occhi le opere ricostruite, la cultura in generale di un popolo. Un fascino senza fine, la lezione non viene raccontata ma vissuta con immagini e suoni del periodo storico.

Francesco Grasso

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Un esercito di influencer

Un tempo erano blogger

Le persone che raccontano come vivono, come si vestono e dove vanno si chiamano influencer ormai divenuti molti, che un tempo erano solo blogger.

Sono comparsi influencer non solo su Facebook e Twitter, ma anche su Instagram, Pinterest …

In Italia le categorie di moda, viaggi, lifestyle restano le sole in cui è possibile individuare senza problemi i principali influencer.

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Matilde Privitera, Emanuele Malò

Chi è un influencer?

Gli influencer sono persone molto influenti, dei “comunicatori” che pubblicano su dei social come si vestono, dove vanno… E le persone vedendo le foto vengono attirate e imitano queste persone.

Matilde Privitera  5 B

L'EVOLUZIONE DELLA "RAGNATELA GLOBALE" OVVERO DEL WEB.

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Nel 1991 Berners- Lee, capo dei ricercatori del CERN inventò il primo sito WEB con alcuni protocolli tipo http, FTP. NEXIUS fu il primo browser al quale seguirono SAFARI e EXPLORER.

WEB 1.0 Con il Web 1.0 i siti erano più simili a un libro, formati da pagine ricche di informazioni.

WEB 1.5 Il web diventa dinamico permettendo all’utente di inserire commenti. Si creano così i primi BLOG e FORUM.

Chiara, Giorgia, Elisabetta, Giulia

WEB 2.0 Si evolvono i social e si introduce il WIKI: uno spazio in cui l’utente partecipa attivamente alla costruzione della conoscenza e delle informazioni, aggiungendo e apportando cambiamenti, ne è un esempio WIKIPEDIA.  

Il WEB 3.0 vede la nascita dei CLOUDS e dunque la possibilità di utilizzare software e siti Internet anche sui dispositivi mobili.

Il WEB 4.0 è uno spazio virtuale tridimensionale come “Second Life”.

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Grazie al WEB 4.5 il nostro ambiente sarà un posto in cui saremo in grado di percepire ologrammi attraverso i nostri sensi.

Nel WEB 5.0 saremo in grado di interagire con ologrammi attraverso particolari tutte, in modo molto realistico.

Giulia Bavera, Elisabetta Rodelli, Giorgia Chisari, Chiara Battaglia

Hans Christian Andersen

Il 02 Aprile 1805 nasceva il padre de “La Sirenetta”

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Hans Christian Andersen fu proprio lui a dare inizio alle fiabe più importanti come: “Il brutto anatroccolo” e “La piccola fiammiferaia”. Ecco la sua storia, Hans nasce ad Odense nei più poveri quartieri della Danimarca. Lui proveniva da una famiglia molto umile e povera, il padre era un calzolaio. Nonostante i problemi economici i genitori non smisero mai di sostenere il piccolo Hans nel suo animo artistico. A soli quattordici anni perse il padre e decise di trasferirsi a Copenaghen per fare l’attore. Riuscì a conoscere e a farsi volere bene da Giuseppe Siboni un tenore italiano che lo aiutò a inserirsi nella società e a completare gli studi; riuscì anche a conoscere il Re di Danimarca Federico VI. Spesso Hans veniva preso in giro per il suo fisico molto magro. Con la sua opera: “Viaggio a piedi dal canale di Holmen alla punta orientale di Amage” vinse una borsa di studio che gli permise di viaggiare in Francia e in Italia, Paese di cui s’innamorò.

Tornato da questa magnifica esperienza, Andersen riprese a scrivere fiabe. Egli cercò di rendere alcuni racconti popolari aggiungendo vari e diversi elementi. Nascono così “Il brutto anatroccolo”, “La Principessa sul pisello”, “La piccola fiammiferaia”, e “La sirenetta” che dopo un secolo Disney trasformò in cartone animato. Divenne così, insieme ai fratelli Grimm, uno dei più grandi conoscitori “del mondo delle fiabe”. Tema particolarmente presente nei racconti di Andersen è il concetto di “diversità”. Raggiungendo il successo Hans girò per il mondo e diventò uno degli scrittori più voluti e famosi d’Europa.

 

Alessandro Messina, Carola Dolcemascolo, Giada Spampinato.

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Alessandro Messina, Carola Dolcemascolo, Giada Spampinato

CHARLES DARWIN, IL “PADRE” DELL’EVOLUZIONE

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Il fatto che l’uomo deriva dalle scimmie è un fatto banale, ormai noto, questo perché nell’Ottocento un grande scienziato, Charles Darwin, stravolse l’intera concezione che si aveva della natura. Charles Darwin nasce il 12 febbraio 1809. Nel 1825si scrisse alla facoltà di medicina a Edimburgo, ma la medicina non lo appassionò mai e presto abbandonò quegli studi. Suo padre, lo mandò allora alla facoltà di teologia ma Charles decise alla fine di indirizzare i suoi studi verso la sua passione che erano le scienze naturali. Agli inizi dell’ottocento la curiosità verso la natura e le sue forme di vita era molto diffusa tra le persone, infatti non era insolito che nei grandi viaggi di conquista o nelle spedizioni gli equipaggi venissero accompagnati da studiosi che osservavano le stranezze della natura dei luoghi lontani. Darwin prese parte alla spedizione della nave Beagle che dal 1831 per 5 anni si fermò sulle coste del continente americano e dell’Australia. Darwin riempì i suoi taccuini di appunti che nascevano dalle osservazioni fatte durante il soggiorno. In particolare Darwin era stato colpito da uccelli, tartarughe e iguane delle isole Galapagos.

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 Nei campioni di animali e vegetali che Charles riportò dai suoi viaggi egli osservò somiglianze tra i fossili e gli esseri viventi di una certa area. Osservò così che in ogni popolazione ci sono delle differenze tra i vari organismi e che alcune differenze erano ereditabili. Questo concetto di “variazione” delle specie portò Darwin a sostenere che i mutamenti ereditari fossero favorevoli allo sviluppo e alla vita dell’animale e che tendessero a diventare sempre più frequenti nel corso delle generazioni.

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 Darwin chiama questo processo “selezione naturale” e secondo questa teoria il soggetto più forte è quello che si adatta meglio al suo ambiente. La conclusione è che tutti gli esseri viventi, incluso l’essere umano, sono sottoposti nel succedersi delle generazioni, a lenti ma continui cambiamenti, chiamati evoluzione. Darwin spiegò questa tesi con il libro “L’origine della specie”, pubblicato nel 1859. Queste idee trovarono riscontro diversi decenni con la scoperta della genetica e con la teoria di Mendel sull’ ereditarietà.

Alessandro Messina

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