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Animali e Ambienti

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Finalmente! Buone notizie del 2018

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Le grandi case d’asta non vendono più i corni di rinoceronte

A Hong Kong, grazie ai gruppi ambientalisti, molte le case d’asta dallo scoro autunno hanno annullato le vendite dei corni di rinoceronte e di oggetti fatti di corno di rinoceronte. La legge locale permette le queste aste solo in casi limitati, come per i manufatti antichi. I membri della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES) hanno vietato il commercio internazionale già dal 1977, Hong Kong si è impegnata a sospendere del tutto le vendite entro il 2021.

Il Giappone non può più uccidere le balenottere e venderne la carne nel nome della ricerca scientifica.

Il comitato permanente CITES ritiene che le balenottere boreali catturate dai giapponesi nel Pacifico settentrionale non erano a scopo scientifico, come dichiarato dal Giappone, ma a uso commerciale. Il Giappone risponde sospendendone le uccisioni fino al prossimo grande congresso del CITES che si svolgerà a maggio 2019.

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Hong Kong si è impegnata anche a mettere fine anche alla vendita di avorio.

All’inizio del 2018 Hong Kong ha approvato un piano per eliminarne le vendite entro il 2021. Secondo i gruppi ambientalisti riuscire a chiudere questo commercio potrebbe aiutare a combattere i bracconaggi di elefanti africani.

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Le azioni di conservazione hanno permesso ad alcune specie di cetacei di riprendersi.

Grazie ai divieti internazionali di caccia alla balena nel Pacifico del Nord e nell’Emisfero meridionale, la popolazione globale di balenottere comuni si sta riprendendo. Una specie che è rimasta per lungo tempo minacciata nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della natura (IUCN). All’inizio di quest’anno l’UICN ha modificato lo status di questa specie. Anche la situazione della balena grigia nel 2018 è leggermente migliorata passando da criticamente minacciata a minacciata.

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Un’altra grossa porzione di foresta pluviale amazzonica è protetta.

Serrania de Chiribiquete in Colombia è stata ampliata di oltre 10.000 km quadrati, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Purtroppo altre aree della foresta amazzonica vengono invece disboscate: 8.000 km quadrati tra il 2017 e il 2018.

Il divieto sul commercio d’avorio in Cina ora è legge.

Le richieste d’avorio mondiale provengono soprattutto dalla Cina continentale, dove il divieto di commercio è entrato in vigore a dicembre del 2017. Secondo i sondaggi del WWF e GlobeScan sembra stia cambiando anche l’atteggiamento nei confronti dell’acquisto di avorio. Ma ci sono anche brutte notizie, i compratori incalliti continuano ad acquistarlo anche fuori dalla Cina.

La Cina ha reintrodotto il divieto di uso di ossa di tigre e carni di rinoceronte a scopo medico.

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Chiara Battaglia

Non esistono prove scientifiche che le ossa possano migliorare la salute umana. La Cina ha reintrodotto il divieto di usare ossa di tigre e carni di rinoceronte per uso medico. Ma i gruppi “conservatori” pressano per abolire il divieto.

Emanuele Malò, Matilde Privitera

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Giorgia Chisari

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INVASIONE PLASTICA

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I mari e gli oceani del mondo sono minacciati dalla plastica e microplastiche. Unione Europea finalmente un accordo per ridurre la plastica monouso

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Leonardo Fumei

Le nuove direttive hanno preso in considerazione 10 tipologie di prodotti che inquinano di più le nostre spiagge e i mari. Il Consiglio dell’Unione Europea ha raggiunto un accordo sulla proposta di tagliare la produzione di oggetti in plastica monouso che rappresentano il 70% dei rifiuti galleggianti.

A partire dal 2021 verranno eliminati alcuni prodotti in plastica monouso, in particolare: COTTON FIOC, CANNUCCE, BASTONCINI per sorreggere i palloncini, POSATE, ecc…

Le aziende produttrici riceveranno incentivi per orientare le produzioni su alternative sostenibili.

Simone Finocchiaro, Irene Di Legami

STOP! PLASTICA ALLE ISOLE TREMITI DAL 1°MAGGIO

Decisione drastica del sindaco dell’arcipelago del Parco nazionale del Gargano: niente più rifiuti non biodegradabili. Il prossimo passo sarà fermare le bottiglie e il polistirolo. Dal primo maggio sarà vietato l’uso di contenitori in plastica e stoviglie non biodegradabili sulle isole Tremiti. Chi non rispetterà l’ordinanza verrà multato. Il provvedimento è giunto l’indomani della diffusione dei dati della ricerca frutto dei campionamenti della nave di Greenpeace. Dalla ricerca è emerso che il mare che circonda le Tremiti è pieno di particelle di “microplastica” con picchi rilevanti nelle acque di Portici. La quantità di microplastica ritrovata nell’Arcipelago dell’Adriatico è paragonabile a quella presente nel Pacifico.

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“Stiamo vedendo il nostro mare ucciso giorno dopo giorno dall’uomo e dovevamo fare qualcosa subito!”. “Il prossimo passo sarà vietare le bottiglie di plastica e i contenitori di polistirolo che usano i pescatori per trasportare il pesce e che si ritrovano spesso in mare. Rivolgo un appello a tutti i sindaci delle isole e dei comuni italiani che si affacciano sul mare a fare lo stesso: vietare tutto ciò che è di plastica e di polistirolo. Cerchiamo tutti insieme di fare bene al nostro pianeta”.

Spampinato Giada, Dolcemascolo Carola

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ISOLA DI SALINA, FINALMENTE SENZA SACCHETTI DI PLASTICA

Parte la campagna “Proteggiamo Salina, l’isola senza sacchetti di plastica” che cerca di ridurre la plastica sul fondo del mare. Tutti i supermercati dell’isola sono stati dotati di 6000 buste riutilizzabili. Al più presto non si produrranno più oggetti come bicchieri, piatti e posate di plastica che verranno sostituite con oggetti in materiale più facilmente riciclabile, come la carta. I rifiuti in plastica spesso finiscono in mare dove diventano delle vere e proprie isole di plastica.

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Carola Dolcemascolo

Flavia Catalano, Silvia La Rosa

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Chiara Battaglia

Gli animali marini possono scambiare le buste per cibo e spesso le ingeriscono soffocando. Inoltre l’acqua del mare si usa per molte cose, se viene depurata e desalinizzata. Ma se è piena di plastica può far male ad esempio ai raccolti o agli animali che la bevono.

Ma come possiamo fare la nostra parte? Intanto possiamo riutilizzare certe cose, possiamo partecipare alla raccolta differenziata. Ricordiamo che una recente ricerca ha dimostrato che il 90% dei sacchetti di plastica viene utilizzato una sola volta e poi vengono gettati via.

Irene Di Legami, Simone Finocchiaro

Antichi mezzi di comunicazione: i piccioni viaggiatori

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 I piccioni viaggiatori sono razze domestiche del colombo selvatico. Il modo di comunicare “tra piccioni” può avvenire in un modo soltanto: il piccione mandato lontano dalla sua piccionaia, ritorna al luogo d’origine. Me tre nel 2012 gli sms compirono 20 anni, l’uso dei piccioni viaggiatori proveniente dalla cultura egizia e persiana, tremila anni fa, e rimase un mezzo molto utile e usato fino all’arrivo del telegrafo.

Giorgia Chisari

I piccioni viaggiatori sono stati per molto tempo il più veloce mezzo di comunicazione, grazie alle loro abilità. 

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 La loro importanza in ambito militare si sviluppò a partire dal XX° secolo: durante le guerre erano usati come mezzi di comunicazione, per messaggi scritti e poi legati ad una zampa dell’animale.

Si ritiene che i piccioni per ritrovare casa usino una sorta di bussola interna basata sulla posizione del sole e dalle caratteristiche del paesaggio.

Giada Spampinato, Dolcemascolo Carola

India, a 12 anni progetta una barca per salvare gli oceani dalla plastica

   “Aiutatemi a costruirla”

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Questa è la storia del piccolo Haaziq, impressionato dall’inquinamento che in mare sta uccidendo milioni di animali. E’ per questo decide di costruire una barca. Nessuno può impedirgli la costruzione di una barca che serva a salvare molti animali, il piccolo Haaziq  Kazi’  progetta una nave chiamata Ervis  che serve a raccogliere la plastica che oggi intasa gli oceani del mondo. Il suo è solo un progetto ma vale molto di piu’, lui sta aiutando un centinaio di bambini a comprendere il problema dell’ inquinamento di plastica, invita gli adulti a svolgere un maggiore impegno sul riciclo dei rifiuti.  

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 Quella pensata da Haaziq è una specie di “SUPER BARCA”, grazie a un sistema di dischi, pompe idrauliche e filtri capaci di aspirare tutta la plastica degli oceani. Un disegno stupefacente se si immagina che il piccolo studente di Pune in India, ha iniziato a costruirla quando aveva solo 9 anni, è ricco di particolari, dai filtri messi intorno allo scafo fino alle stanze per raccogliere e separare la spazzatura.

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 Questo progetto ha impressionato anche progettisti importanti ed esperti, questi stessi dispensano consigli sulla fattibilità della nave. La nave progettata da Haaziq potrà essere lunga 40 metri, larga 12 e alta 25, con un peso di 600 tonnellate. Essa sarà formata da un sistema che permette di dividere la spazzatura e il meccanismo potrà essere ripetuto anche in altre navi o piattaforme, per poter navigare con la nave anche sui fiumi.

Benedetta Ottimofiore, Flavia Torrisi, Giulia Mirabella

ELEFANTE AFRICANO IN GERMANIA COSTRETTO A TRAINARE SLITTE SULLA NEVE.

Un elefante africano sulla neve è qualcosa di certamente insolito soprattutto se si pensa a temperature glaciali. Nel periodo natalizio è accaduto in Germania, dove l’animale è stato usato per trainare slitte per bambini sulla neve. Tutto ciò ha fatto così tanto effetto che il video ha cominciato a circolare, rabbia si è tradotta in tanti messaggi on line di protesta contro il circo che ha avuto l’idea.  Mambo è il nome dell’enorme elefante che proviene da un paese del Sudafrica ed è soltanto uno degli ospiti del circo Weihnachtszirkus.

La neve che l’animale calpesta è caduta a 15.000 miglia di distanza da casa sua. Reutlingen è la caratteristica cittadina tedesca in cui è accaduto. I bambini gioiosi e eccitati da quella neve candida mettono scarponi e giocano con lo slittino. Coperti da maglioni, guanti, sciarpa e cappelli stanno riparati dal freddo sotto gli occhi dei genitori.

Finocchiaro Simone

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Come sarebbe il mondo senza insetti?

L’estinzione degli insetti potrebbe avvenire nell'arco di un secolo e portare tanti problemi, se continuano a diminuire in percentuale del 2,5% l’anno. 

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Tra pochi decenni potrebbe già sparire il 40% delle specie. Non ci credete? Allora pensate a Porto Rico che ha visto una diminuzione del 98% degli insetti negli ultimi trent’anni. Mentre negli Stati Uniti i 6 milioni di colonie di api del 1947 si sono ridotte a 3,5 milioni. Le specie più a rischio sono le farfalle, le falene, gli stercorari e le api appunto. Le cause più importanti sono il riscaldamento globale e i pesticidi.

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 Sulla rivista scientifica Biological Conservation ben 73 studi scientifici hanno registrato il calo degli insetti in varie parti del mondo. Questi esseri viventi così a rischio sono tra gli animali più importanti, gli impollinatori. Fertilizzano e muovono il terreno, riciclano i nutrienti, tengono a bada i parassiti e sono il cibo prediletto di una infinita serie di animali, uccelli, pesci, rettili e anfibi che senza di loro morirebbero di fame. Servirebbe la riduzione drastica dei pesticidi e la loro sostituzione con pratiche più sostenibili e la bonifica delle acque inquinate sia in città che in campagna.

Marcantonio Diego, Montalto Manuel

SALVIAMO LE API CON UN FIORE.

ECCO QUALI SCEGLIERE

Non dobbiamo solo scegliere prodotti biologici, basta piantare i fiori giusti. Per questo Greenpeace ha fatto una lista delle piante più adatte. L'associazione ambientalista ha invitato a piantare delle aree “salva api” dove le api possono trovare un rifugio e polline per nutrirsi. 

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 Seminando i fiori “amici delle api” nel giardino, senza usare pesticidi, si da una mano alle api. Ecco quali fiori preferiscono: la Facelia, la Calendula, la Veccia, la Lupinella, il Trifoglio incarnato, alessandrino e resupinato, Erba medica, Coriandolo, Cumino, Finocchio annuale, Pastinaca, Aneto, Borragine, Rosmarino, Timo, Lavanda, Girasole, Malva, Tagete, Grano saraceno, Melioto officinale, Sulla.

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Senza gli insetti impollinatori per molti animali e umani sarebbe difficile trovare il cibo per sopravvivere. Il 35% della produzione di cibo dipende dall’impollinazione naturale delle api e di altri insetti impollinatori. Delle 100 colture da cui dipende il 90% della produzione di cibo nel mondo, 71 sono legate al lavoro delle api. In Europa 4000 produzioni crescono grazie alle api, per questo Greenpeace teme che se le api diminuiranno sempre di più noi non potremo mangiare più molti alimenti. Invece piantando dei semplici semi con i fiori contribuiremo a salvare la loro vita.

Alessandro Messina, Emanuele Malò

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Alessandro Messina

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Emanuele Malò

Si devono scegliere semi biologici e vari. In commercio ci sono semi con indicazioni per la semina, e facendo questo gesto noi non aiutiamo solo le api ma anche la fertilità e la salute del terreno.

Secondo Greenpeace per un ambiente adatto alle api serve: la presenza di siepi, piante e fiori selvatici, e una naturale continuità tra diversi habitat. Anche perché dalla loro salute dipende la nostra vita, infatti le api hanno un ruolo importantissimo per la produzione di cibo.

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BIO-ON LA SOCIETA’ ITALIANA CHE PRODUCE PLASTICA BIODEGRADABILE AL 100%

Si chiama BIO-ON ed è una società di 65 dipendenti con sede a Bologna. E’ nata nel 2007 e quest’anno ha varcato la fatidica soglia di 1 miliardo, traguardo che ha consentito alla società di essere quotata in borsa. BIO-ON crea bio-plastiche biodegradabili. Al momento l’attività sembra una delle poche alternative in un mondo pieno di plastica. Ha molte prospettive meravigliose. L’azienda oggi è corteggiata dai giganti mondiali della cosmetica che vogliono le sue micro-perline biodegradabili per metterle sulle creme, negli scrub, nei dentifrici, e in tutti quei prodotti in cui ci sono le micro dead, oggi vietate negli USA e tra pochi anni anche in Europa. 

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 Kering la multinazionale che controlla Gucci, ha siglato una partnership con BIO-ON. Un’altra società Maire Tecnimont ha sottoscritto con BIO-ON un patto di investimento per commercializzare una soluzione per i fertilizzanti biodegradabili.

Giorgia Chisari

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